Biography Andrea Trucchia



Quando ero piccolo e frequentavo le scuole medie, amavo disegnare e dipingere, sfogliare i fumetti ma ciò che più mi piaceva era vedere mio padre che scattava fotografie con la sua Yashica FX-3 Super, non vedevo l'ora che quel rullino fosse giunto al termine, ero curioso di vedere ciò che quella macchina fotografica aveva impresso.
Rimanevo un sacco di tempo a guardare quelle dodici, ventiquattro, trentasei fotografie e mi chiedevo: "Come fa quella macchina fotografica e quel rullino a produrre queste immagini?" Con il tempo l'ho scoperto.
I costi delle pellicole e delle macchine fotografiche, non erano certo alla mia portata mi limitavo a fare qualche foto con le fantastiche Kodak usa e getta, fino a che un giorno ormai entrati nell'era digitale, mi sono acquistato una compatta digitale Nikon 5600, da li è stata una continua evoluzione.

Nel 2008 navigando sul web, mi sono imbattuto su alcuni forum di fotografia, affascinato dalle innumerevoli immagini presenti, ho deciso di comprarmi la mia prima reflex una Nikon D80 con obbiettivo Nikon 16-85 f/3.5-5.6 DX.
Le fotografie che consultavo spaziavano dai paesaggi mozzafiato a quelle di viaggio, dalle immagini di moda alla fotografia di teatro e spettacolo in generale, dalle macro naturalistiche alla street photography, insomma TUTTO! Ero entusista dell'acquisto scattavo foto ovunque cercando di copiare ciò che vedevo sul web, i risultati però non erano molto soddisfacenti.

Un giorno di Luglio 2008 nel mio paese Certaldo, iniziava una festa, Mercantia, naturalmente con la macchina fotografica nuova mi sono recato a scattare un po' di fotografie, li ho trovato un mio amico, Marco Landi, fotografo professionista di Certaldo (Fi), il quale oltre essere stato un grande fotografo è stato anche una grande persona, mi ha insegnato i primi passi da seguire per iniziare a fare delle belle fotografie, mi chiamava: "il piccolo Skywalker". Passato un anno di dura fatica e studi i risultati iniziavano ad arrivare, stessa festa "Mercantia", una nuova macchina fotografica un Nikon D700 con Nikon 24-70 f/2.8 ogni scatto fatto era un'emozione che si materializzava. I miei scatti vennero pubblicati e apprezzati su raccolte dedicate a questa festa, la gioia era immensa!
Ho cercato di trasformare questa passione in lavoro, occupandomi di fotografia di matrimonio, book fotografici e servizi di vario genere ma... un giorno mi sono posto alcune domande:
Perché sto facendo delle fotografie ma non mi sento soddisfatto di quello che faccio?
Perché devo in qualunque modo portare a casa delle foto dalle quali non provo nessuna emozione?
Perché devo scattare migliaia di foto per servizi fotografici cercando solo di guadagnare soldi?

No! Non è ciò che voglio dalla fotografia, voglio imprimere immagini che mi fanno emozionare e fanno emozionare, voglio che le mie immagini esprimino qualcosa, quell'attimo che catturo, deve raccontare.
Nonostante tutto mancava sempre qualcosa... sono nato con il digitale e photoshop, la camera bianca della fotografia, però cosa succedeva una volta quando ancora non esisteva il digitale? Dopo che la luce aveva scritto sulla pellicola?
Conoscevo la teoria, non ancora la pratica!
Attualmente faccio parte di un piccolo Gruppo fotografico sempre a Certaldo, "Fotoclub ventiquattro-trentasei", tra di noi è presente uno dei pionieri della fotografia, Michele Spinapolice, il quale mi ha insegnato i suoi segreti, partendo dallo scatto analogico fino ad entrare nel mistero della camera oscura dove tutto si materializza e prende vita!
Adesso, grazie a Michele Spinapolice, ho trovato il pezzo mancante che completa ciò che rende un fotografo completo.

Le mie fotografie, che esse siano realizzate in digitale o in analogico sono il frutto di ciò che i miei occhi imprimono nella mia testa, questa è la mia vera macchina fotografica, non lo strumento utilizzato per produrre l'immagine.